Presentiamo un olio essenziale puro composto dal 35% di olio essenziale puro di Rosa Damascena , e dal 65% di Olio essenziale puro di Sandalo.

Le virtù medicamentose della Rosa (sovrano antinfiammatorio naturale) sono celebri fin dall'antichità e benché questo fiore trovi ormai limitatissimo impiego nella pratica erboristica, fino al Medioevo svolse un ruolo essenziale in medicina.

 L'olio di Rosa possiede provate virtù analgesiche, antidepressive, antisettiche, antitubercolotiche, emostatiche, sedative, depurative, cicatrizzanti e, soprattutto, afrodisiache. Inconfutabilmente, rappresenta il profumo più nobile, ricercato ed apprezzato fin dalle origini dell'umanità.
L'olio essenziale rappresenta notoriamente una materia prima aromatica naturale preziosissima: basti tenere conto che per ottenerne un solo grammo sono necessari quasi dieci chili di petali freschi.

E’importante trovare e comprare questo olio essenziale in quanto è puro al 100%, senza aggiunte chimiche di nessun tipo.

Ecco alcuni utilizzi più conosciuti di tale olio:

Per un bagno distensivo mettete 10 gocce di olio essenziale di Rosa damascena nella vasca da bagno e riempitela d'acqua calda. Immergetevi per almeno un quarto d'ora venti minuti, preferibilmente la sera, prima di andare a letto e rimanete immersi fino a quando vi sentirete completamente rilassati.

Per la cefalea ungete i polpastrelli con un paio di gocce di olio essenziale di Rosa damascena e frizionate delicatamente le tempie e la fronte con un leggero movimento rotatorio. 

Antietà: l’olio essenziale di rosa ha delle proprietà antirughe, tonificanti e idratanti e vi sarà molto utile come principio attivo per arricchire la vostra crema viso (tre gocce all’interno della vostra crema viso e mischiare).

Per fare dei massaggi rilassanti e riequlibranti, vi consigliamo di mettere in 50 ml di olio di jojoba 2 gocce di essenza di rosa e 5 gocce di olio essenziale di arancio dolce

La confezione è di 5 ml.

“Dalla terra il Signore fa spuntare erbe medicinali
e chi ha buon senso non le rifiuta.”

Citazione dall'Ecclesiasticus 38.4